Cinema e critica, diario di bordo giorno #2
8 Luglio 2022Bilancio di una Summer School di successo
15 Luglio 2022
La Summer School La critica cinematografica ha concluso questa mattina la parte di lezioni mattutine con Valentina Re, docente presso la Link Campus University (“No Country for Old Women: diversità e inclusione nella ricezione critica di alcune serie televisive italiane e statunitensi”) e Ivan Moliterni, Direttore della nostra Scuola Ombre Meridiane, che ha presentato un intervento dal titolo “Il cinema pensa il mondo contemporaneo. Come la critica cerca e costruisce i significati”.
La relazione tra la critica e il cinema contemporaneo riporta in primo piano l’esigenza di andare in profondità, con l’obiettivo di interpretare il film partendo dagli elementi concreti mostrati all’interno delle immagini (struttura narrativa, stile, montaggio, ecc.).
Studi emblematici evidenziano il ruolo di mediazione che il pensiero critico può ricoprire e la sua vocazione pedagogica. David Bordwell, infatti, parla di problem solving a proposito dell’interpretazione dei film, e individua categorie di significati che aiutano sia il lettore sia il critico a ricostruire il senso dell’opera nella sua totalità: significati referenziali, espliciti, impliciti e sintomatici permettono di passare dalla comprensione all’interpretazione, di accrescere il livello di plausibilità e di corrispondenza tra ciò che si guarda al cinema e come si interpreta ciò che si è appena visto.
Questo approccio, quindi, rende attuali – ancora una volta – le riflessioni di André Bazin, che insiste sulla necessità di distaccarsi dalla tentazione di spiegare l’opera, per concentrarsi su un principio più centrale, il bisogno di depositare i significati del film nella coscienza dello spettatore, producendo un arricchimento intellettuale e morale.
Anche le tendenze, le forme e le figure del cinema contemporaneo possono essere lette attraverso la combinazione di queste due categorie di pensiero, che aiutano a vedere nei film un linguaggio di comprensione del mondo. David Fincher, M. Night Shyamalan, David Cronenberg, Lars von Trier sono solo alcuni degli autori capaci di gratificare questo criterio, capaci di instaurare un dialogo con lo spettatore, interpellando i suoi desideri, scavando un solco nelle sue paure, utilizzando le immagini per meditare sul ruolo del cinema in chiave autoriflessiva.
Di questo abbiamo discusso oggi, riportando l’accento sulle competenze del critico, che deve saper condividere il proprio patrimonio di visioni e conoscenze per offrire un atto di mediazione consapevole tra la complessità del linguaggio che scorre sullo schermo e la sensibilità dello spettatore.