Cinema e critica, diario di bordo giorno #1
7 Luglio 2022Cinema e critica, diario di bordo giorno #3
9 Luglio 2022Secondo giorno di lezione nella Summer School La critica cinematografica a Matera, che ha accolto gli interventi di Felice Cimatti (“Pensare con l’altro: filosofia e critica”), docente presso l’Università della Calabria, e di Luca Bandirali (“Critica della serialità televisiva: l’approccio concettuale”), docente dell’Università del Salento.
Molti i legami tra filosofia e critica, come approccio, come punto di vista, andando oltre il semplice giudizio.
Il pensiero critico si fonda su uno stato di disagio che determina una posizione di scomodità e spinge verso l’immaginazione, verso l’esigenza di affrontare l’esperienza. Un concetto che permette di ispirarsi alle teorie di Ernesto De Martino sulla presenza intesa in senso antropologico e culturale.
Anche quando l’oggetto di riflessione è il cinema, è necessario incarnare la visione dello straniero: diventa decisivo vedere nei film non solo quello che appare immediatamente, ma anche e soprattutto ciò che potrebbe vederci qualcun altro. Su questo si basa un principio fondamentale per praticare la critica, per insegnarla, ovvero superare quel mondo che al critico risulta familiare e vicino per porsi nella condizione dell’osservatore esterno. Così, lo sguardo dello straniero caratterizza e definisce la prospettiva di chi è in grado di cogliere gli elementi che sfuggono.
La critica cinematografica che ci interessa è la critica che non dimentica il film e che, allo stesso tempo, ha la forza e il coraggio di evitare il giudizio di gusto, scegliendo dichiaratamente da quale parte stare. “Una certa posizione da occupare” vuol dire guardare il cinema come grande universo di elaborazione dei significati, come dispositivo che ci offre l’opportunità di capire il mondo, come sistema di segni, di simboli e linguaggi che mettono insieme le cose.
Cinema e filosofia, cinema e apparato concettuale. Un approccio che può essere esteso a tutta la cultura visuale, perché le immagini invadono numerose le nostre vite e chiedono di essere comprese, chiedono di essere osservate in profondità studiando i prodotti audiovisivi come oggetti stratificati.