Realizzato nel biennio 1991-1992 con la direzione del Rettore dell’Università della Basilicata prof. Cosimo Damiano Fonseca, il progetto di formazione destinato agli operatori del settore dei beni culturali si proponeva di presentare attraverso moduli storici, tecnici, legislativi e comparativi, un insieme di strumenti atti a fornire specifiche competenze per affrontare i problemi legati all’intervento, alla tutela, alla salvaguardia del patrimonio.
Nello specifico, i destinatari sono stati i giovani laureati in ingegneria, architettura, scienze agrarie e forestali, lettere (archeologia, storia dell’arte e storia medievale), operatori tecnici pubblici, specialmente impiegati negli Enti locali e territoriali, tecnici di società e imprese candidati a operare in contesti ambientali rupestri.
La città non è l’unica o prevalente realtà insediativa ma ne esistono altre, come le grotte e gli ambienti rupestri, che hanno caratterizzato per millenni il rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Per questo motivo il percorso formativo del progetto si è focalizzato sulle specificità delle aree urbane ed extraurbane a connotazione ambientale rupestre attraverso processi di conoscenza che delineassero l’habitat rupestre come bene culturale globale.
Il progetto ha previsto, oltre alle lezioni frontali arricchite da esercitazioni pratiche, due stage annuali di sei/otto mesi per i due anni, con incontri bimensili, dedicati a seminari e visite sul campo, ai quali è stato aggiunto un seminario di ricerca con la finalità di costruire un modello di intervento sugli insediamenti rupestri.